lunedì 2 giugno 2008

Maradona, mio padre


Diego Armando Maradona junior si racconta e viene raccontato da Anna Maria Chiariello, in ‘Maradona mio padre’. 240 pagine che ho letto quasi tutte in un sol fiato, data l’intensità del romanzo-verità. "Credo che questo libro vada letto per un motivo basilare: così che tutti i padri del mondo capiscano quanto sia tremendo abbandonare i propri figli", questo l’incipit dell’autrice che è la voce narrante del libro. "E' una storia vera. Una storia che non ha lo scopo di attaccare mio padre, ma soltanto di raccontare la verità. E' un libro di affetto e di sentimenti".

Diego, 21 anni, parla con la maturità di un quarantenne; spiega con la gentilezza e l'educazione innate che lo hanno reso un uomo molti anni prima della maggiore età. "Avevamo voglia di fare chiarezza, perché sono state dette e scritte tante cattiverie sul mio conto e su mia madre. Sono stufo, basta: sono esausto". Il libro preclude il grande viaggio nella ‘Terra natale’, in Argentina. Ma oltreoceano Dieguito non cercherà il padre, el pibe de oro, ma solo per conoscere la sorella Jana, “Abbiamo la stessa storia, abbiamo bisogno di incontrarci e starci vicino. E anche mio padre dovrebbe starle vicino: io, Djalma e Gianinna siamo grandi, Jana è soltanto una bimba". Quella che Annamaria Chiarello ha raccolto nel libro edito da Pironti, è la storia di un ragazzo che a quattro anni giocava a pallone nei corridoi di casa e tifava già per l’Argentina, fra lo stupore dei familiari. A 12 anni parlava spagnolo e leggeva libri su Che Guevara. Adesso Diego Armando Maradona junior il volto del “Che” se l’è fatto tatuare su un braccio: glielo aveva chiesto suo padre nell’unica volta che si sono abbracciati.

Leggendo il libro mi sono chiesta come fa Diego jr a parlare di suo padre con affetto, senza acredine. Un padre incontrato solo una volta, a Fiuggi, ed assente nei momenti belli e brutti della sua vita. Un padre conosciuto prima in tv e sui giornali, per le sue gesta calcistiche, e poi dietro numerose carte bollate in tribunale. Ed allora ho capito che davvero è un ragazzo straordinario, così come lo descrive Anna Maria.

Ma Diego jr, oltre il cognome, è un Maradona. Stesso sorriso del padre, stessa statura, stessi tratti somatici, ma soprattutto stesse movenze in campo con una passione comune: il calcio ed il Napoli.

E così Anna Maria Chiariello ha raccontato una ‘favola’ che attende ancora il lieto fine.

Ad Anna Maria dedico l’ultima parte di questo post. Inviata del Tg5 ha legato il suo nome ad importanti servizi, reportage ed inchieste come la tragica alluvione di Sarno, la scoperta di una rete di pedofili a Torre Annunziata, l’angoscia per la sparizione di Silvestro Delle Cave e l’intervista ad uno degli orchi che lo avevano rapito, seviziato e ucciso. Nel 2005, con un reportage sulla faida di camorra a Napoli, ha vinto la targa della presidenza del Senato al Premio Cronisti Piero Passetti. Una Signora Giornalista (la maiuscola non è a caso). Ho conosciuto Anna Maria circa tre anni fa. Tramite un conoscente riuscii ad avere il suo numero di cellulare. Quando la chiamai con voce timida mi presentai, le davo del ‘Lei’. Mentre parlavo mi tremava la voce, ero una ventenne che sognava di diventare una giornalista (solo in seguito ho capito che giornalista si nasce, non si diventa). Non credevo alle mie orecchie: stavo parlando con Anna Maria Chiariello che fino al giorno prima conoscevo solo grazie ai suoi servizi, che ‘studiavo’ in tv con attenzione. Quando l’ho conosciuta dal vivo, mi sono trovata di fronte una persona tranquilla, alla mano, cordiale. Una persona pronta a dare suggerimenti e consigli e questa è la cosa che più mi ha stupito. Solo allora ho capito di trovarmi di fronte ad una Giornalista.
Nell'immagine: la copertina di Maradona, mio padre,
di Annamaria Chiariello- Tullio Pironti Editore.
Pagine 240, € 12,80

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Diego è un mito! ancora ho in mente i cori al San Paolo 'Maradona è megl' è Pele' oppure 'O mamma, mamma, mamma, sai perchè innamorato son, ho visto Maradona'...Se dovessi dare un voto al calciatore Maradona darei un bel 10, come il numero della sua maglia. Ma se dovessi dare un voto all'uomo Maradona...bhè la media matematica sarebbe 5.

Domattina compro il libro, mi hai convinto.

ciao
Marcello

Anonimo ha detto...

Certo la storia di questo ragazzo è simile a tanti altri e ve ne saranno ancora purtroppo:un genitore che non riconosce il proprio figlio ,scusatemi, ma è da togliergli le palle!!!! Diego jr, sotto un certo punto di vista, è tra quelli "fortunati" trattandosi di un papà famoso ma io sto pensando alle migliaia di bimbi"meno fortunati" con papà anonimi e che non hanno avuto,per così dire, l'aiuto dei massmedia che comunque hanno tenuto acceso i riflettori sulla vicenda per il cognome eclatante.
Che dire dell'autrice:la conosco per i numerosi servizi del TG5 e per come gli stessi vengono trattati: concordo con Lei Cp la sig.ra A.M.Chiariello è una Grande Giornalista ma non lo sono quando dice che "giornalista si nasce".
Per ogni mestiere, a mio parere,c'è bisogno di passione e di partire "dal basso"(cioè fare la gavetta).Io le auguro, se questo è il Suo sogno,di diventare la Chiariello del futuro,senza mai dimenticare ogni tanto di voltarsi indietro e scrutare il Suo passato:passione e umiltà sono la miscela giusta per raggiungere qualsiasi meta.
Anche io comprerò il libro.

Il buono è per pochi...vieni a vedere perchè!