giovedì 23 ottobre 2008

24 anni e un sogno...




Ventiquattro anni e un sogno nel cassetto fin da bambina, quello di spendere la propria vita con una penna in mano, come giornalista, comunicatrice pronta con la mia penna in mano a trasmettere le emozioni dei protagonisti in prima fila.
A ventiquattro anni però si pensa anche alla possibilità che quel sogno rimanga solo un sogno. Basti vedere quanto il mondo del giornalismo sia pieno d’insidie soprattutto per noi giovani, contratti di collaborazione mal retribuiti, promesse da marinaio, raccomandazioni e spinte per chi non se lo merita. Collaboro con delle testate da quando ho diciassette anni e in questi anni ho avuto molte soddisfazioni, emozioni che solo chi le prova può comprendere, leggere il tuo nome all’inizio o alla fine di un articolo per chi aspira al mio mestiere è una sensazione unica. Spesso però è un’illusione momentanea perché difficilmente quel nome può regalarti il contratto che aspetti da una vita.
La carta stampata è in crisi a causa di internet e delle numerose testate giornalistiche che nascono sul web giorno dopo giorno e riuscire a strappare un contratto da praticante è quasi impossibile, eppure c’è chi come me continua ogni giorno a provarci con tutta la determinazione che richiede il mio mestiere, non ho grandi pretese ma voglio raggiungere il massimo per me, dare il massimo, riuscire a realizzarmi come donna in un mondo prevalentemente maschile e come giornalista, perché mi sento tale, nonostante non lo sono ancora per i giornali mi sento una cronista da sempre, con alti e bassi e con paranoie che non mancano, ma questo non cambia il fatto che senza scrivere non sarei me stessa.
Per me il giornalismo non è fredde lettere messe secondo una logica, ma è passione, perché senza di essa a mio avviso non si può scrivere, dovrò cambiare anche in questo, devo smetterla di vedere la mia strada con tanto sentimentalismo ma mettermi in testa davvero come vanno le cose in questo campo. In certi momenti presa dai pensieri ho pensato di smettere ma poi dopo un secondo mi sono resa conto che non potrei mai prendere una decisione del genere, scrivere per me è come il primo pallone regalato a un figlio e il che non è poco. Non ho una grande autostima, ma sono consapevole delle mie capacità e dei miei limiti che combatto ogni giorno per superare, so che posso farcela nonostante tutto perché voglio che quello che sogno sia davvero il mio destino.
Ho paura del futuro e della possibilità di scontrami con la realtà, ma non ho paura di affrontare delusioni o porte chiuse in faccia, anzi certi episodi mi renderanno ancora più forte e determinata nel mio percorso, non ho intenzione di mollare ma di portare avanti la mia passione cercando sempre di dare il meglio in ogni occasione per dimostrare che posso raggiungere quella postazione che si chiama sala stampa e che per molti è solo una parte insignificante, ma per me è tutto ciò che desidero in campo lavorativo dalla vita.
Con cuore, grinta e ambizione sono sicura di avere una chance e anche se fosse davvero solo una vale la pena continuare a crederci.
Se non riuscirò nel mio cammino sarò comunque per sempre una giornalista, perché è cosi che mi sento, perché è così che sono e sono sempre stata.

Oggi sono una fortunata. Ho un contratto, seppur da precaria, che, nonostante le difficoltà, mi consente di guadagnare e, nel contempo, di portare a termine i miei studi. Ma mi manca la strada, le scarpe sporche di fango, la notizia cercata, inseguita e trovata, la stanchezza di una giornata di corsa in cerca dell’ennesimo scoop. Mi rendo conto, però, di non potermi lamentare di ciò che ho, sarebbe come sputare nel piatto in cui sto mangiando e non lo farei per nulla al mondo anche perché rispetto il Lavoro e chi ha creduto in me concedendomi questa opportunità. Ma mi va stretto. Non mi sento appagata, almeno in questo momento, da questo lavoro.
Ed allora non mi resta che rispolverare la mia passione, almeno su questo blog, in questo angolino del web tutto mio e non fa nulla se nessuno leggerà.

venerdì 3 ottobre 2008

3.10.08

Non ho molta volgia di scrivere
Nei giorni scorsi ho preparato alcuni post, ma poi non li ho pubblicati :-(

ma Una frase, per tutto, c'è:

Solitudine, quiete e raccoglimento sono l'unica via per capire chi sei e che cosa vuoi dalla vita
Anthony De Mello


Qualche week end fa un artista di strada mi ha dato un foglietto con questa frase...la conservo ancora e mi chiedo: ma proprio a me doveva capitare stà frase ?!?!!?!?!?!?!?

Il buono è per pochi...vieni a vedere perchè!